IL COLORE DELLA POLITICA

Che le sfumature della vita possano essere molteplici, questo è ampiamente accettato ed innegabile, che il compromesso a volte faccia vivere più sereni chiaramente si, lo si accetta.

Quello di cui abbiamo piene le tasche è l'aver travisato questi concetti per il solo tornaconto di partito, o peggio ancora personale della intera classe politica. La coerenza e quindi il colore è roba antica oramai, finita con Berlinguer ed Almirante, uomini che anteponevano il Benessere supremo del Paese a tutto, per come dovrebbe essere, aiutandosi, discutendo filosoficamente e rispondendo sempre nel merito di quello che la gente gli chiedeva di attuare con i programmi politici che, avevamo pure il buon senso di condividere e scrivere con il popolo italiano.
Purtroppo il tempo di quelle persone è terminato, e il ricambio della classe politica non è stato adeguato alle necessità di spessore umano, culturale e di impegno per il Paese, che la Repubblica Italiana invece avrebbe meritato. Ho volutamente scritto Repubblica Italiana perché forse moltissimi si dimenticano del Significato, Repubblica, dal latino RES Pubblica, cosa di tutti, cosa che appartiene a tutti. Quindi se questo Paese e di tutti coloro i quali Ci nascono ci abitano e ci pagano le tasse, identificando questi tre principi come i fondamentali per essere ritenuti dei Cittadini Italiani, ognuno dovrebbe quantomeno fare la propria parte per il Bene supremo del Paese. Ora, dal lato dei cittadini, non so davvero che cosa altro chiedere ad un Popolo che ha dimostrato diligenza, impegno e sacrificio nel superare una crisi pandemica, rinunciando a praticamente tutto, lavoro, vita sociale, ma ancora di più la salute, l'incolumità, il lavoro, la propria dignità. Dall'altro lato, la classe politica, nessuno escluso. I signorini dai colori e tonalità molto simili alla carta moneta in vigore in Europa, colori tenui, mai chiari, mai nitidi e distinti. I signorini ai quali interessa solamente il lucro, il guadagno delle poltrone, e la permanenza sulle stesse, a discapito del bene della popolazione che spesso li ha messi li a governare, anzi no, scusate questo non capita più dal 2012, vi ricordate quando qualcuno disse "tranquillo Letta, lavora tranquillo…. ecco appunto. La cosa vomitevole è che non esistono ne schieramenti ne colori? no, la cosa vomitevole è che si fa pure finta di fare opposizione in virtù di spartizione delle poltrone ma non solo a Montecitorio, ma in tutte le aziende pubbliche e para statali. In ogni Regione, Provincia, Comune, in ogni azienda che ha a che vedere con le casse dello Stato, ci si annidano i peggiori batteri esistenti al mondo…. i collusi. Ora si parla delle siringhe che il super commissario voleva acquistare a 6 volte il prezzo di mercato? ma per favore… quell'altro figlio di satana che ha pagato 14 milioni per delle mascherine mai arrivate non lo si indaga neppure perché appartiene alla parte protetta della magistratura corrotta. per non parlare degli appalti pubblici negli ospedali da dove escono fiumi di denaro dai volumi inimmaginabili. Oppure parliamo di immigranti e delle cooperative di accoglienza alle quali vengono affidati dei fondi per recuperarli accudirli e formarli, ma guarda un po', e se andiamo a vedere a chi fanno capo queste cooperative? scopri un ministro, la sorella di un ex primo ministro, la moglie di un senatore se non il senatore stesso, amici degli amici.
Quegli amici che poi vai a vedere controllano il racket delle estorsioni e il pizzo, quelli delle tangenti per le immondizie, quelli stessi che prendono le stecche per il macero della frutta.
E questo perchè? perchè il sistema fatto così per come è fatto è stato reso vulnerabile, piegato agli interessi di pochi e a scapito di tutti, perchè la macchina burocratica offre il 55 % dei posti di lavoro assimilabili allo Stato, quindi con stipendio garantito, perchè solo a Roma l'80 % degli stipendi sono garantiti, perchè oltre a questo tutti i benefici sono garantiti, in modo da garantire a loro volta chi sta sopra, la classe dirigente che molto irresponsabilmente e consciamente agisce nel mero interesse dei pochi. Cosa fare allora? Fin da tempi non sospetti si deve assolutamente cambiare la carta delle regole di gioco. Vogliamo immaginare un attimo una situazione diversa perchè: non si puo' essere candidato per nessun partito politico se si ha fatto anche un solo giorno da deputato fino al 28.01.21, non si puo' essere eletti se si era familiari di politici in carica fino alla data indicata. mai piu' un nome di quelli che hanno calcato i corridoi del transatlantico o palazzo madama potrà mai tornare a fare politica.
oltre a questo, si viene eletti solo dal popolo italiano che è e resta sovrano, quindi anche il presidente del consiglio e il Capo dello stato, devono essere eletti dal popolo punto e basta. Si governa fino ai 67 anni di età e poi fuori dalle scatole. si accumulano i diritti di pensionamento come tutti gli altri cittadini con le stesse regole e percentuali di accumulo. la doppia pensione dei sindacalisti via con effetto retroattivo e immediato, si tratta di furto legalizzato e come tale va assolutamente tolto. esproprio di tutti i beni e dico tutti, derivanti dalle illecite attività politiche con le associazioni criminali, le cooperative e le mafie. esproprio immediato e  re immissione delle liquidità nel mercato favorendo le piccole e medie aziende fin qui taglieggiate con tassazioni assurde, così come i dipendenti del settore privato. tutte queste categorie saranno assoggettati a due aliquote fiscali la basica del 21,5 % e la più alta del 32 % per i redditi che superano il milione di euro. il calcolo del reddito sarà fatto tenendo conto di tutte le voci di costo che il contribuente sostiene come mantenimento dei figli scuola affitto o mutuo assicurazione auto e altre voci indispensabili per andarsi a recuperare il reddito.
divieto assoluto per chi fa politica di avere altri redditi, se fai il politico fai quello e basta, non esistono altri benefici del reddito e dei rimborsi autorizzati e certificati, e non come il biglietto con easyjet di Napolitano che al Paese costò 9000,00 €! 
riduzione delle poltrone in virtù di un aumento delle competenze delle persone chiamate a governare, impossibilità di passare da uno schieramento all'altro, pena l'esclusione dalla vita politica fino alle elezioni successive, riforma della scuola al passo con i tempi, imprese per i grandi appalti controllate dallo stato al fine di assicurare la trasparenza negli appalti e nella realizzazione delle opere.
Via i redditi di cittadinanza, sono assistenzialismo associabile al voto di scambio, piuttosto do il reddito di disoccupazione e il cittadino risponde alle chiamate per coprire i lavori pubblici che sono necessari dai rifiuti al giardinaggio comunale alla assistenza agli anziani, non ci vai? bene niente reddito. taglio totale delle pensioni privilegiate, e redistribuzione ai pensionati i quali hanno le stesse pensioni da 20 anni con un potere d'acquisto rimasto fermo ai primi anni 2000, quindi si trovano ad avere una pensione che nominalmente è sempre 500,00 €, ma che ha la forza di acquisto attualizzata ad oggi di appena 418,66 €.Si deve governare per 5 anni e governa chi vince ai voti sulla base di due schieramenti e basta, no l'accozzaglia di un nulla ideologico e cerebrale.
Sono un sognatore, si certamente perché questo sogno si potrebbe realizzare solo se la volontà di tutti fosse questa, avere un Paese libero e sovrano, dove il Popolo è Sovrano. Invece siamo pieni di gente che si preoccupa del festival di san remo, concorso canoro finto che serve anche li per mungere denaro e basta, mentre i cinema e i teatri restano chiusi perché il contagio del virus altrimenti innescherebbe altri focolai… siamo ridicoli come la qualità dei programmi televisivi che guardiamo cari italiani. Siamo buffoni come quelli che ci rappresentano, e se non abbiamo capito che il Paese ce lo possiamo riprendere solo noi e con le buone non funziona, allora uomini e donne, Italiani…. uniamoci e mandiamoli a casa anche con bastoni e pietre se serve. ( lo diceva Pertini, lo riporto io….). Altro che vedere il Paese regalato ai cinesi, perché in cambio arrivano tangenti da 30 milioni al colpo in questa o quella cooperativa, o nello studio di qualche avvocato spacciato per internazionalista per poi far sparire i soldi come manco il mago silvan faceva con i fiammiferi…

Quando vi guarderete allo specchio, perché prima o poi lo farete, chiedetevi questo: ma io ai miei figli… che Nazione sto lasciando? sono fiero di non aver neppure tentato di fare qualcosa per il mio Paese? se invece sei il classico italiano o la classica italiana che tira fuori il tricolore e l'inno di Mameli sono quando ci sono i mondiali di calcio o le olimpiadi… beh allora tieniti questo governo e non rompere più il cazzo a nessuno, non ti lamentare più e vivi da schiavo succube fino al giorno in cui ti entreranno in casa rivendicando lo IUS prime Noctis o diritti sessuali sui tuoi figli, perché questo allora…. è quello che ti meriti.

Il bluff a cinque stelle.

Facile dichiarare guerra alla casta urlando dal palco, dalle TV e dai social, salvo poi usufruire di un privilegio della stessa casta contro cui hai protestato pochi istanti prima. Ma ormai i pentastellati ci hanno abituato a tutto, auto blu, marchette, scorte, privilegi e…. tanta casta quanto e più degli altri, altro che cartelli  e slogan di facciata “Castavirus”.

“Stop ai privilegi” e “Fermiamo la casta” urlano ancora oggi gli ipocriti penta stellati, salvo poi rivelarsi la casta in persona.

“Siamo contro il sistema” e sono diventati il sistema; “Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno” e sono diventati il  tonno più raffinato;  “La nostra scorta è la gente”, dicevano e ora sono vigilati a vista dai ragazzi della scorta;  “Aboliremo le auto blu” e ora Vi ci portano a spasso pure parenti e amici.

Sono al governo dal 2018 e continuano a dire che la responsabilità delle porcate e delle mangerie è sempre degli altri… (mio nonno direbbe che hanno la faccia come il C…)

Detto questo, oggi spenderò due parole sul: “Azzereremo le nomine e privilegeremo la meritocrazia”… e ancora “Basta assunzioni d’oro e consulenze nei ministeri”

Bene! Iniziamo con Gigi l’ex bibitaro e dalle spesucce per la sua autorevole, si fa per dire, figura di ministrello:

  • Augusto Rubei (Consigliere del Ministro per gli aspetti legati alla comunicazione, relazioni con i media e soggetti istituzionali, STIPENDIO 140.000 all’anno)
  • Pietro Dettori (Consigliere del Ministro per la cura delle relazioni con le forze politiche inerenti le attività istituzionali, STIPENDIO 120.000 all’anno)
  • Sara Mangieri (Consigliere del Ministro per i rapporti con la stampa, STIPENDIO 90.000 all’anno)
  • Cristina Belotti ex dipendente Casaleggio e oggi (Capo segreteria e Segretario particolare del Ministro, STIPENDIO 120.000 euro all’anno)
  • Daniele Caporale (Consigliere del Ministro per le comunicazioni digitali, STIPENDIO 80.000 all’anno)
  • Roberto Dia (Consigliere del Ministro per l’elaborazione digitale delle immagini e web designing, STIPENDIO 35.000 euro all’anno)
  • Alessio Festa (Consigliere del Ministro per le relazioni istituzionali, STIPENDIO 11.580 all’anno) Fonte Money.it

In totale lo staff voluto da Gigi ha un costo pari a 711.580 euro l’anno. Un record questo per il Ministero degli Esteri, visto che i collaboratori personali del suo predecessore Enzo Moavero Milanesi pesavano per 200.000 euro e quelli di Angelino Alfano per 587.000 euro #SAPEVATELO

Nessun ministro degli Esteri ha speso più di Di Maio per il proprio staff alla Farnesina (si è concesso addirittura il fotografo personale per immortalarlo sull’auto blu!).

Erano queste le spese della politica che in campagna elettorale avevano promesso ai cittadini di tagliare: (assunzioni d’oro nei ministeri, nomine degli amici nelle partecipate dallo Stato, auto blu ecc) e invece il Movimento 5 Stelle, o meglio il partito di Di Maio, ha tradito i propri valori, scegliendo di “risparmiare” sulla democrazia, proponendo il taglio del numero dei parlamentari per mantenersi stretta la cara ma tanto contestata (a parole) casta. E’ bene che i cittadini sappiano che il referendum del prossimo 20/21 settembre serve solo ed esclusivamente a nascondere l’oscena ipocrisia di un Movimento trasformatosi in Partito, nato per contrastare la “casta” ma che è diventato poi esso stesso casta di prim’ordine

Dunque, tra le tante ragioni per respingere questa “riforma” che taglia del 36% la rappresentanza democratica, aggiungiamoci anche quella della ipocrisia del partito che la promuove.

CONVINTAMENTE RIBADISCO IL MIO #NO!

Giuseppe Brini -Presidente Comitato Tecnico FPS-

Referendum del 20/21 settembre. Le motivazioni del mio NO!

<<Occorre innanzitutto fare una premessa, quanto più chiara ed inequivocabile possibile: Sono il primo ad essere favorevole ad ogni tipo di operazione volta all’azzeramento degli sprechi, corruzione e inefficienze degli apparati statali e parastatali, della spesa pubblica improduttiva, degli stipendi faraonici dei parlamentari, dei manager e di tutta la feccia che ruota dentro e attorno alla parola STATO. Ribadisco tra le altre cose la volontà di ricondurre il numero dei parlamentari a 120, dopo una seria e intelligente riforma della legge elettorale, di cui ho già ampiamente parlato. Questo però non può essere fatto con un’operazione di facciata come voluto dalla nuova coalizione di governo, che invece vuole propinare agli italiani il solito specchietto per le allodole, perchè dietro agli accordi Vi sono ben altre merci di scambio tra i due partiti.>>

Approfondiamo insieme…..

A) I problemi costituzionali posti dal taglio dei parlamentari in mancanza di una legge elettorale adeguata, andranno ad aumentare e il risultato prossimo è quello di non aver più garantito una adeguata rappresentanza dei cittadini. Non solo… e torno a battere il chiodo sull’inciucio tra M5S e PD (dove le posizioni delle forze politiche sono tra loro molto diverse ma l’unica cosa che gli accomuna è l’attaccamento alla poltrona). Il loro motto è: Io sostengo il taglio dei parlamentari e tu sostieni una legge elettorale completamente proporzionale che priva l’elettore di ogni margine di scelta dei propri rappresentanti, lasciando che, invece essa sia totalmente rimessa ai partiti.

<<E’ del tutto evidente che far scegliere sul serio gli elettori diminuisce il potere dei vertici dei partiti, tematica che invece sta molto a cuore a tutti i partiti.>>

B) La Costituzione vuole che il capo dello Stato sia il rappresentante dell’unità nazionale e la storia dimostra che a funzionare meglio sono state quasi sempre le presidenze che hanno contato su un sostegno parlamentare ampio.  La riduzione dei parlamentari va proprio nel senso opposto, perché con numeri così ridotti, non si favorirà il dialogo e aumenterà la tentazione delle maggioranze di turno di scegliersi il loro presidente della Repubblica, quando invece la Costituzione vuole che chi è presidente lo sia di tutti.

<<Occorre prima riformare l’articolo costituzionale sull’elezione del Presidente della Repubblica, pretendendo che sia eletto democraticamente dai cittadini e non dagli inciuci notte tempo delle segreterie di partito.>>

C) Stesso discorso vale anche per l’elezione dei membri del Csm e dei giudici della Corte costituzionale, dove evidentemente, anche in questo caso i partiti di governo resterebbero a maggior ragione con le mani nella marmellata.

<<Corte Costituzionale e Consiglio Superiore della Magistratura vanno riformate in modo serio… Basta a giudici politicizzati e a busta paga dei partiti.>>

D) Da anni tutti diciamo che il nostro parlamento funziona male, soprattutto a causa del bicameralismo perfetto e della perdita di centralità delle Camere. Da un lato, le decisioni parlamentari sono complicate e farraginose, per cui sempre più spesso è il Governo a decidere le linee politiche. Dall’altro, sappiamo bene che fino a 50 anni fa il dibattito politico era tutto svolto in parlamento, mentre ora viene più comodo farlo in televisione e sui social network. Dunque. non è certo riducendo il numero dei parlamentari che riusciamo a restituire al Parlamento centralità politica e anche decisionale, perché la democrazia rappresentativa perderà ulteriormente il canale di collegamento con i territori, visto che in molte regioni, ad esempio, si eleggeranno soltanto 3 senatori.

<<Stop del bicameralismo perfetto… Attualmente una legge prima di essere definitiva deve subire decine di passaggi nelle commissioni parlamentari e nei due rami del parlamento, tanto da uscirne dopo anni di inutili dibattiti, del tutto snaturata rispetto all’impianto iniziale. Camera e Senato dovranno decidere e votare su tematiche ben precise e di competenza specifica, senza ingerenze dell’altro ramo del parlamento. Diversamente pretendo l’unificazione di Camera e Senato in un unico e centrale polo legiferante. Il taglio dei parlamentari non velocizza né tantomeno snellisce le procedure all’interno delle Camere, le leggi non si fanno o vengono fatte male e in troppo tempo, non perché i parlamentari sono tanti, ma perché non sono messi nelle condizione di farle.>>

E) Anche la questione del risparmio di spesa è una bufala tanto grande quanto i partiti che la propinano. A seconda dei calcoli ridurre a 600 i parlamentari ci farà risparmiare dai 20 ai 40 milioni di euro ogni anno. Sembrano molti, ma invece sono soltanto una briciola rispetto agli 800 miliardi annui della spesa pubblica. Cioè con il taglio lo stato risparmia lo 0,002 del suo bilancio.

<<Il risparmio annuo per ogni italiano sarebbe l’equivalente di un caffè, quando sprechi, inefficienza e sperpero di denaro pubblico da parte dello Stato e apparati statali e parastatali, ammontano a 200 miliardi l’anno.>>

F) Nessuno ve lo dice, ma il taglio “presuppone che la rappresentanza nazionale possa essere assorbita nella rappresentanza di altri organi elettivi (Parlamento europeo, Consigli regionali, Consigli comunali ecc…) contro ogni evidenza storica e contro la giurisprudenza della Corte costituzionale”.

<< Tradotto… tagliamo i parlamentari ma aumentiamo il numero di Eurodeputati, consiglieri regionali ecc e….. anche i costi ad essi riferiti.>>

Conclusioni…

<< In assenza di un quadro di riforma, il taglio dei deputati e dei senatori si trasforma in una semplice riduzione numerica incapace di rispondere alla necessità di avere un Parlamento più efficiente, soprattutto in un momento storico dove la democrazia italiana già in crisi di suo rischia di perdere un ulteriore pezzo di rappresentanza politica e ulteriore contatto con i territori, che invece può e deve essere recuperata con riforme utili e incisive per il paese, a partire da quella della legge elettorale con sistema maggioritario, del fisco e della giustizia. Ecco perché voterò convintamente NO al referendum farsa del prossimo 20 e 21 settembre>>

Giuseppe Brini (Presidente Comitato Tecnico F.P.S)

Prove di condizionamento del popolo

“Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna essere violenti.

I metodi del genere di Hitler sono superati.

Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini.

L’ ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate.

In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale.

Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può rivoltarsi.

Bisogna fare in modo che l’accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario.

Il divario tra il popolo e la scienza, che l’informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo.

Niente filosofia.

Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta:

si diffonderanno massicciamente, attraverso la televisione, divertimenti che adulano sempre l’emotività o l’istintivo.

Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso.

E’ buono, in chiacchiere e musica incessante, impedire allo spirito di pensare.

Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani.

Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio.

In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana.

E il modello della libertà.

Il condizionamento produrrà così da sé tale integrazione, che l’unica paura, che dovrà essere mantenuta, sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.

L’ uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello, e deve essere monitorato come deve essere un gregge.

Tutto cio’ che permette di far addormentare la sua lucidità e’ un bene sociale, il che metterebbe a repentaglio il suo risveglio deve essere ridicolizzato, soffocato.

Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve prima essere designata come sovversiva e terrorista e coloro che la sostengono dovranno poi essere trattati come tali. “

Günther Anders, “L’uomo è antiquato”, 1956

Giuseppe Brini (Presidente Comitato Tecnico FPS)

Autonomi e Partite IVA. Evasori oppure spina dorsale dell’Italia?

Diciamoci la verità! Sono stati sufficienti 3 mesi di blocco assoluto delle attività produttive riferibili alle micro imprese (autonomi e partite iva), per fare in modo che le casse dello Stato si svuotassero fino al punto di chiedere al Parlamento 100 miliardi di scostamento di bilancio e 127 miliardi di prestiti all’Unione Europea. Infatti senza nasconderci dietro ad un dito, tutti sappiamo come in Italia almeno il 95% di queste realtà offrono occupazione a quasi dieci milioni di lavoratori, ovvero il patrimonio produttivo nazionale. Eppure nonostante l’evidenza, si continua ad additare queste attività come gli evasori fiscali e mai come l’ossatura economica e produttiva italiana. Lo stato in sostanza campa con le micro imprese, non mette in campo nessuna azione concreta di supporto e agevolazione e quando queste diventano improduttive sempre per colpa dello stato, quest’ultimo chiede prestiti onerosi alla UE senza nemmeno sapere, ma non è così, dove investire quei soldi. A onor del vero però qualche azione sistematica nei confronti delle micro imprese è stata attivata o meglio, riattivata. Si tratta degli accertamenti fiscali e tributari che continuano come se nulla fosse, anzi con maggiore enfasi rispetto a prima, in piena crisi e con migliaia di attività chiuse. Ci sono Partite Iva e autonomi inseguiti come se non ci fosse un domani dall’Agenzia delle Entrate e Riscossioni, che applica sanzioni su sanzioni, interessi su interessi e aggi di riscossione che quadruplicano il valore delle cartelle, il tutto condito dai nuovi processi tributari da affrontare che dureranno anni e che eroderanno quella poca liquidità vitale ancora, forse, presente in azienda. Possibile che il governo non riesce a capire che questo modo di fare andrà a generare nuova disoccupazione e il conseguente aumento del lavoro nero? Possibile che non si riesca a capire che per fare ripartire l’Italia occorre una sanatoria tombale su cartelle, giudizi pendenti nelle commissioni tributarie e la possibilità di aderire ad un eventuale saldo e stralcio?  Per fare ripartire il paese occorre fare ripartire gli autonomi e le partite IVA, lasciandoli liberi di concentrarsi sul proprio lavoro, assumere e produrre ricchezza, altrimenti saremo tra poco tempo nuovamente a fare scostamenti di bilancio e genuflessioni alla corte di sua maestà UE alias troika, fino all’esaurimento e al fallimento del paese.

Giuseppe Brini (PRESIDENTE COMITATO TECNICO F.P.S.)

Sovranità Nazionale svenduta e tentativo di addomesticazione del popolo italiano.

Il Recovery Fund sancisce il commissariamento dell’Italia, che vincolata alla restituzione dei prestiti, non potrà più realizzare nessun programma politico senza il benestare di Bruxelles alias Berlino. Tutto quanto esulerà dalle loro imposizioni sarà neutralizzato a prescindere. Ma attenzione, perché le pulci in casa ce le faranno anche i paesi nordici come l’Olanda che ha preteso la clausola del “freno d’emergenza” ovvero: bocciare le riforme italiane per inchiodare un eventuale governo non confacente con le politiche del consiglio europeo e deferirlo qualora non assecondi o rispetti gli obiettivi indicati, ma forse è meglio dire “imposti” per poter accedere al finanziamento. Purtroppo questo scenario non sarà solamente nel breve periodo, perché per procurare i 390 miliardi di euro a fondo perduto che dovranno essere distribuiti ai beneficiari del Next generation EU, l’Italia dovrà versarne 55 in più nel bilancio comunitario tra il 2028 e il 2057. A breve assisteremo dunque all’abolizione totale del contante, alla tassazione mensile, l’abolizione del sistema pensionistico attuale, l’introduzione di una tassa patrimoniale e l’aumento di quelle sugli immobili…. tutte chicche volute dall’europa ma in antitesi ad ogni qualsivoglia programma elettorale italiano. Dunque, qualsiasi partito o coalizione potrà si fare la voce grossa in campagna elettorale, ma poi una volta eletti, dovrà rientrare nelle fila e genuflettersi ai diktat europei, pena la revoca dei sussidi, il fantasma di governi tecnici, aumento dello spread, declassazione agenzie di rating, ecc. Ciò che personalmente fa rabbrividire, è però il mix di questa drammatica situazione unito all’approvazione di una legge elettorale puramente proporzionale, che rischia di sfornare solo ed esclusivamente governi di nominati, prescindendo sempre più dalla volontà degli elettori. Assisteremo inermi allo svuotamento prima e alla cancellazione poi della democrazia, ma soprattutto al tentativo di addomesticamento dell’elettorato italiano. Noi della Federazione Popolo Sovrano non ci stiamo e continueremo a lottare affinché l’Italia possa riappropriarsi della sovranità monetaria e istituzionale, continueremo a lottare operando una politica nel solo ed esclusivo interesse del cittadino, ad ogni costo e con ogni mezzo a nostra disposizione. NOI SIAMO LA FEDERAZIONE POPOLO SOVRANO E NON SIAMO ADDOMESTICABILI.
Giuseppe Brini Presidente Comitato Tecnico F.P.S

Lo chiamano Bresciatellum e sarà la condanna a morte dell’Italia

Sono filtrate in questi giorni, notizie circa l’arrivo in parlamento della nuova legge elettorale, che se approvata porterebbe alla definitiva estinzione del bipolarismo e certificherebbe nero su bianco la pratica dell’inciucio post voto. I partiti della maggioranza vogliono reintrodurre il così detto sistema elettorale proporzionale e per non agitare le acque nell’opinione pubblica, alle prese con la proroga del Covid_19, hanno bollato il prodotto con l’etichetta di “sistema alla tedesca”, anche se di tedesco non ha proprio nulla se non una ridicola soglia di sbarramento al 5%. Non solo! Ora spunta anche il “diritto di tribuna” ovvero un meccanismo fantasioso e alquanto bizzarro per dare rappresentanza anche ai partiti più piccoli. Il Bresciatellum nella sostanza, consiste nell’elezione di deputati e senatori, attraverso una formula proporzionale, con la conversione dei voti in seggi che verrà fatta a livello nazionale e assegnati ai partiti che ne avranno diritto attraverso la successiva distribuzione a livello di circoscrizioni e di collegi plurinominali. Ovviamente senza voto di preferenza e dunque senza la possibilità per l’elettore di SCEGLIERE il candidato. Si continua dunque con la farsa dei listini bloccati, con candidati scelti dalle segreterie di partito, sulla base del noto sistema clientelare. Se il Bresciatellum verrà approvato, si certificherà il sistema in cui gli accordi si faranno dopo il voto a totale discrezione dei partiti, con maggioranze variegate, instabili e che avranno come unico comune denominatore la poltrona. Se da una parte ci sono i partiti degli accordi di mezza estate, di chi vuole continuare a tirare a campare come un parassita sulle spalle degli italiani e contro l’Italia del voto democratico, dall’altra ci siamo noi della Federazione Popolo Sovrano, che invece vogliamo un’ Italia governabile politicamente ed economicamente, un sistema maggioritario come quello in vigore per l’elezione del Sindaco e del consiglio comunale, basato su collegi uninominali. Il M5S promotore di questa esilarante trovata, non essendo né carne né pesce, vuole togliere di fatto agli italiani la possibilità di scegliere il governo del paese per restituirla a quei partiti che era nato per contrastare … a slogan. Essendo invece un partito pro casta, in caduta libera alle ultime tornate elettorali e nei sondaggi, si appiccica come carta moschicida ad un sistema elettorale che lascia le mani libere per schierarsi una volta da una parte e una volta dall’altra, facendo ciò che gli viene meglio … il capofila della numerosa famiglia di Ghino di Tacco, composta da tutti quei piccoli partiti, da quello di Renzi a quello di Berlusconi, che puntano a un sistema proporzionale per valorizzare l’utilità marginale del loro modesto pacchetto di voti. E il PD cosa fa? Nulla, ormai ha preso l’abitudine a comandare pur perdendo le elezioni e il proporzionale va bene anche a lui. Tutto questo mentre Lega e FDI stanno a guardare e ….. compiacentemente subire.


Giuseppe Brini (Presidente Comitato Tecnico F.P.S)

La previsione diabolica….

Sono le 23.30 di una tiepida serata estiva, sarà anche il gracidio delle rane, il frinito delle cicale oppure solamente l’attorcigliarsi dello stomaco nel pensare a quanto leggo…
Fatto sta che l’Alluminio, questo duttile ad argenteo metallo, che si estrae prevalentemente dalla Bauxite, quindi si trova in natura più o meno ovunque nei vari Continenti, questo elemento così morbido, malleabile, e estremamente resistente tant’è che viene utilizzato non solo per profili e vetrocamere, ma le applicazioni se leggerete bene resterete sorpresi.
Bene, lasciate che vi racconti cosa accadde e come venne lungimirantemente gestita questa faccenda dal mondo Politico. Erano i primi anni novanta, la situazione Economica, nonostante tutto non era così disastrosa, anche se il peso delle scelte sbagliate della fine anni 80 si iniziava a far sentire, erano gli anni delle grandi lotte armate dello Stato contro la Mafia, erano gli anni del grande sogno delle energie rinnovabili. Erano ahimè, anche gli anni di tangentopoli, di mani pulite, del tanto rumore per nulla, del “volemose tutti bene”, e di arresti veri e propri se ne videro talmente pochi da far vergognare chiunque, … gli altri… decorsi termini fu la scusante più utilizzata, poi cavilli processuali, oppure altre machiavelliche soluzioni per non far pagare nulla a chi lo danneggia lo Stato. Erano anni in cui bastavano tre parole, tuttavia, per far aprire un divario che nemmeno la divina divisione delle acque saprebbe rappresentare visivamente, MADE IN ITALY.
Prodotto in Italia significa da sempre eccellenza per idea, tecnologia, raffinatezza, classe, eleganza, tradizione artigianale divenuta industria, identità.
Bene, fra le invenzioni della Prima Repubblica, nacque fra gli altri l’Ente autonomo di gestione per le partecipazioni del Fondo di finanziamento dell’industria meccanica, EFIM, Ente che doveva valutare il business strategico e dare spazio finanziario nonché cercare attorno al mondo anche dei potenziali clienti per poter irrobustire la struttura delle aziende, e dare continuità alle commesse quindi ai fatturati, quindi al gettito Fiscale. Tra gli autori di questa ottima soluzione per le Imprese di tipo Metalmeccanico, ma ce n’erano anche altri enti per altri settori, ricordiamo l’apporto di Aldo Moro, e l’idea senza scadere nel filosofico, era molto sana ed innovativa per l’epoca, poichè si responsabilizzava lo Stato a valutare non solo i settori strategici da finanziare e quindi da spingere, ma lo si metteva nelle condizioni di poter pianificare una strategia di politica economica futuribile e attuabile in più generazioni, Pensate, quello che un comune Stato democratico moderno fa e deve fare, riflettiamo.
Questo settore in Italia ha rappresentato un colosso delle esportazioni con poli Industriali come Marghera, La Sardegna, Teano, eccetera così importante da far divenire l’Italia il secondo produttore di Alluminio per semi lavorati in Europa e il terzo al Mondo, lavoravano in questo settore decine di migliaia di persone, le aziende lavoravano a pieno regime e, si era pronti a valutare una ulteriore espansione perché sempre più commesse venivano dirottate in Italia e non più in Germania. ( A guardarla oggi pare una applicazione della legge del contrappasso, ma è solo una mia personale riflessione non ci fate caso ). Ovviamente questo pilastro Italiano che si erge a faro della produzione ha indispettito qualcuno che si vedeva sottratto il centro di potere, e badiamo qui c’è poco da congetturare… è storia e dobbiamo farcene una ragione!!!
l’Italia, purtroppo, non ha sempre la Dea bendata dalla sua, a volte viene tradita proprio dai propri figli, che per avidità, per debolezza ed ignoranza, si lasciano ammaliare dalle sirene del denaro, come dei moderni marinai in balia delle tormentate acque per raggiunger Itaca, ma naufragando ricchi di bottini personali. Il vice presidente dell’Efim era Mauro Leone, figlio dell’ex Presidente della Repubblica, Direttore di Safim, organo che controllava anche EFIM… ma guarda il controllore che controlla il controllato… ( e da adesso in poi sarà sempre così facciamocene una ragione 2).
Dunque, questo soggetto, coadiuvato dallo scenario politico del momento, senza nominarli tutti perchè ci vorrebbe quasi l’elenco completo dei parlamentari e dei senatori, decisero che l’Alluminio non aveva futuro in Italia e che sarebbe iniziato a pesare sul bilancio dello Stato troppo pesantemente per essere interessante e strategico. con questa storiella, i geni del male, iniziarono a rifiutare per interposta persona ovviamente, le commesse che erano in portafoglio, e gradualmente dismisero impianti su impianti affinché si avverasse la previsione che il settore Alluminio non aveva futuro.
Dai primi anni 2000 l’Italia iniziò sempre più ad acquistare questo inutile metallo da altri Paesi, fino a meravigliarsi di come questo elemento chimico venga impiegato in centinaia di applicazioni.
Lascio a chi legge le dovute considerazioni, l’essere d’accordo o meno non ha importanza oggi, l’unica cosa che conta è che invece di avere una voce che incrementa il PIL, sottrae produzione, reddito e ricchezza ad un Paese ancora guidato da chi non riconoscerebbe una duna di sabbia guardando il Sahara economico che hanno generato.
Cordialmente saluto.  

Unica via d’uscita

Siamo arrivati al momento storico in cui l’Italia, in difficoltà economica ma anche di rappresentanza istituzionale, è costretta a emettere moneta propria, tenendo peraltro presente che l’articolo 128 del Trattato di Lisbona impedisce soltanto la emissione di “banconote” da parte delle banche centrali, lasciando intatto il potere di emettere moneta propria all’interno di ciascun Stato membro. Esattamente come afferma l’articolo 16 dello Statuto della Bce, il quale, esattamente come il citato articolo del trattato di Lisbona, parla solo di banconote e non fa alcun riferimento ai biglietti di Stato. Il diritto dello Stato italiano a emettere moneta di Stato (nella forma che sarà ritenuta più idonea, moneta cartacea, virtuale, elettronica ecc.) è sancito dalla nostra Costituzione che, come più volte affermato, prevale sui tutti i trattati. Infatti l’articolo 117, comma 1, lettera e) afferma che: “lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: moneta; tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie”. Dunque Governo e Parlamento in un momento in cui c’è enorme bisogno di liquidità monetaria, mentre l’Unione Europea fa orecchie da mercante su tutto, hanno il dovere di attuare la predetta, precisissima, disposizione costituzionale, al fine di tutelare la salute degli italiani e la ricostruzione del nostro tessuto sociale e del patrimonio pubblico, dissipati da una becera e irresponsabile politica, perpetrata da ormai troppi anni dai nostri governanti.

Beppe Brini

Presidente Comitato Tecnico

L’assistenzialismo che soffoca l’imprenditoria

Con una partita IVA individuale non esistono possibilità di non pagare l’INPS ed i relativi contributi!

Quindi, aprire Partita Iva significa avere l’obbligo di versare contributi previdenziali:
all’Inps, se sei un artigiano, un commerciante, o un professionista senza cassa di previdenza, oppure alla Cassa professionale di appartenenza, se sei un professionista iscritto ad un albo o ordine professionale.

I contributi fissi dovuti da artigiani e commercianti sono sempre dovuti.

Questo indipendentemente, dal reddito percepito annualmente dall’imprenditore.

In pratica, anche l’imprenditore se in un anno non ha redditi, questi contributi sono comunque dovuti.

L’importo dei contributi fissi è stabilito annualmente dall’Inps e comunicato con apposita circolare.

Indicativamente, gli artigiani sono tenuti versare obbligatoriamente circa €. 3.800 di contributi. Mentre per i commercianti l’importo dei contributi fissi dovuti annualmente è di circa €. 3.850.

In pratica, per fare un esempio pratico, se tu guadagni €. 1.000 annui, dovrai comunque pagare circa €. 3.800 di contributi previdenziali Inps.

Sicuramente non è un bel modo di invogliare l’avvio di nuove attività imprenditoriali .

Facciamo un nuovo esempio .

Un soggetto ha avviato un attività artigianale all’inizio dell’anno. Il suo reddito alla fine dell’anno ammonta ad €. 12.000.

Siccome il reddito percepito è inferiore al reddito “minimo” di €. 15.548 dovrà versare soltanto i 4 contributi fissi trimestrali dovuti dagli artigiani.

Quindi il suo reddito a fine anno sarà di 12.000-3.800=8.200€ ovvero 683€ con tutti i rischi annessi e connessi.
Se invece opta per il reddito di cittadinanza gli sarà riconosciuto dallo Stato in attesa che i navigator gli trovino lavoro un compenso di 780€ al mese.

Ora qua non si tratta di fare un test se si è d’accordo o meno sul RDC , ma chiunque è in grado di capire che viene incentivato di più l’assistenzialismo che l’intraprendenza.
Con l’introduzione del rdc a mio parere è divenuta ancora più necessaria una lotta che porto avanti da sempre .
Abolizione minimali INPS e introduzione free tax zone fino 12.000€ annui , ovvero fino a 1000€ al mese esentasse .

Così incentivi i giovani che potrebbero essere i grandi imprenditori di domani a sviluppare senza timori il proprio talento . Anche da qua bisogna ripartire specie dopo una crisi senza precedenti all’orizzonte.