La previsione diabolica….

Sono le 23.30 di una tiepida serata estiva, sarà anche il gracidio delle rane, il frinito delle cicale oppure solamente l’attorcigliarsi dello stomaco nel pensare a quanto leggo…
Fatto sta che l’Alluminio, questo duttile ad argenteo metallo, che si estrae prevalentemente dalla Bauxite, quindi si trova in natura più o meno ovunque nei vari Continenti, questo elemento così morbido, malleabile, e estremamente resistente tant’è che viene utilizzato non solo per profili e vetrocamere, ma le applicazioni se leggerete bene resterete sorpresi.
Bene, lasciate che vi racconti cosa accadde e come venne lungimirantemente gestita questa faccenda dal mondo Politico. Erano i primi anni novanta, la situazione Economica, nonostante tutto non era così disastrosa, anche se il peso delle scelte sbagliate della fine anni 80 si iniziava a far sentire, erano gli anni delle grandi lotte armate dello Stato contro la Mafia, erano gli anni del grande sogno delle energie rinnovabili. Erano ahimè, anche gli anni di tangentopoli, di mani pulite, del tanto rumore per nulla, del “volemose tutti bene”, e di arresti veri e propri se ne videro talmente pochi da far vergognare chiunque, … gli altri… decorsi termini fu la scusante più utilizzata, poi cavilli processuali, oppure altre machiavelliche soluzioni per non far pagare nulla a chi lo danneggia lo Stato. Erano anni in cui bastavano tre parole, tuttavia, per far aprire un divario che nemmeno la divina divisione delle acque saprebbe rappresentare visivamente, MADE IN ITALY.
Prodotto in Italia significa da sempre eccellenza per idea, tecnologia, raffinatezza, classe, eleganza, tradizione artigianale divenuta industria, identità.
Bene, fra le invenzioni della Prima Repubblica, nacque fra gli altri l’Ente autonomo di gestione per le partecipazioni del Fondo di finanziamento dell’industria meccanica, EFIM, Ente che doveva valutare il business strategico e dare spazio finanziario nonché cercare attorno al mondo anche dei potenziali clienti per poter irrobustire la struttura delle aziende, e dare continuità alle commesse quindi ai fatturati, quindi al gettito Fiscale. Tra gli autori di questa ottima soluzione per le Imprese di tipo Metalmeccanico, ma ce n’erano anche altri enti per altri settori, ricordiamo l’apporto di Aldo Moro, e l’idea senza scadere nel filosofico, era molto sana ed innovativa per l’epoca, poichè si responsabilizzava lo Stato a valutare non solo i settori strategici da finanziare e quindi da spingere, ma lo si metteva nelle condizioni di poter pianificare una strategia di politica economica futuribile e attuabile in più generazioni, Pensate, quello che un comune Stato democratico moderno fa e deve fare, riflettiamo.
Questo settore in Italia ha rappresentato un colosso delle esportazioni con poli Industriali come Marghera, La Sardegna, Teano, eccetera così importante da far divenire l’Italia il secondo produttore di Alluminio per semi lavorati in Europa e il terzo al Mondo, lavoravano in questo settore decine di migliaia di persone, le aziende lavoravano a pieno regime e, si era pronti a valutare una ulteriore espansione perché sempre più commesse venivano dirottate in Italia e non più in Germania. ( A guardarla oggi pare una applicazione della legge del contrappasso, ma è solo una mia personale riflessione non ci fate caso ). Ovviamente questo pilastro Italiano che si erge a faro della produzione ha indispettito qualcuno che si vedeva sottratto il centro di potere, e badiamo qui c’è poco da congetturare… è storia e dobbiamo farcene una ragione!!!
l’Italia, purtroppo, non ha sempre la Dea bendata dalla sua, a volte viene tradita proprio dai propri figli, che per avidità, per debolezza ed ignoranza, si lasciano ammaliare dalle sirene del denaro, come dei moderni marinai in balia delle tormentate acque per raggiunger Itaca, ma naufragando ricchi di bottini personali. Il vice presidente dell’Efim era Mauro Leone, figlio dell’ex Presidente della Repubblica, Direttore di Safim, organo che controllava anche EFIM… ma guarda il controllore che controlla il controllato… ( e da adesso in poi sarà sempre così facciamocene una ragione 2).
Dunque, questo soggetto, coadiuvato dallo scenario politico del momento, senza nominarli tutti perchè ci vorrebbe quasi l’elenco completo dei parlamentari e dei senatori, decisero che l’Alluminio non aveva futuro in Italia e che sarebbe iniziato a pesare sul bilancio dello Stato troppo pesantemente per essere interessante e strategico. con questa storiella, i geni del male, iniziarono a rifiutare per interposta persona ovviamente, le commesse che erano in portafoglio, e gradualmente dismisero impianti su impianti affinché si avverasse la previsione che il settore Alluminio non aveva futuro.
Dai primi anni 2000 l’Italia iniziò sempre più ad acquistare questo inutile metallo da altri Paesi, fino a meravigliarsi di come questo elemento chimico venga impiegato in centinaia di applicazioni.
Lascio a chi legge le dovute considerazioni, l’essere d’accordo o meno non ha importanza oggi, l’unica cosa che conta è che invece di avere una voce che incrementa il PIL, sottrae produzione, reddito e ricchezza ad un Paese ancora guidato da chi non riconoscerebbe una duna di sabbia guardando il Sahara economico che hanno generato.
Cordialmente saluto.