L’assistenzialismo che soffoca l’imprenditoria

Con una partita IVA individuale non esistono possibilità di non pagare l’INPS ed i relativi contributi!

Quindi, aprire Partita Iva significa avere l’obbligo di versare contributi previdenziali:
all’Inps, se sei un artigiano, un commerciante, o un professionista senza cassa di previdenza, oppure alla Cassa professionale di appartenenza, se sei un professionista iscritto ad un albo o ordine professionale.

I contributi fissi dovuti da artigiani e commercianti sono sempre dovuti.

Questo indipendentemente, dal reddito percepito annualmente dall’imprenditore.

In pratica, anche l’imprenditore se in un anno non ha redditi, questi contributi sono comunque dovuti.

L’importo dei contributi fissi è stabilito annualmente dall’Inps e comunicato con apposita circolare.

Indicativamente, gli artigiani sono tenuti versare obbligatoriamente circa €. 3.800 di contributi. Mentre per i commercianti l’importo dei contributi fissi dovuti annualmente è di circa €. 3.850.

In pratica, per fare un esempio pratico, se tu guadagni €. 1.000 annui, dovrai comunque pagare circa €. 3.800 di contributi previdenziali Inps.

Sicuramente non è un bel modo di invogliare l’avvio di nuove attività imprenditoriali .

Facciamo un nuovo esempio .

Un soggetto ha avviato un attività artigianale all’inizio dell’anno. Il suo reddito alla fine dell’anno ammonta ad €. 12.000.

Siccome il reddito percepito è inferiore al reddito “minimo” di €. 15.548 dovrà versare soltanto i 4 contributi fissi trimestrali dovuti dagli artigiani.

Quindi il suo reddito a fine anno sarà di 12.000-3.800=8.200€ ovvero 683€ con tutti i rischi annessi e connessi.
Se invece opta per il reddito di cittadinanza gli sarà riconosciuto dallo Stato in attesa che i navigator gli trovino lavoro un compenso di 780€ al mese.

Ora qua non si tratta di fare un test se si è d’accordo o meno sul RDC , ma chiunque è in grado di capire che viene incentivato di più l’assistenzialismo che l’intraprendenza.
Con l’introduzione del rdc a mio parere è divenuta ancora più necessaria una lotta che porto avanti da sempre .
Abolizione minimali INPS e introduzione free tax zone fino 12.000€ annui , ovvero fino a 1000€ al mese esentasse .

Così incentivi i giovani che potrebbero essere i grandi imprenditori di domani a sviluppare senza timori il proprio talento . Anche da qua bisogna ripartire specie dopo una crisi senza precedenti all’orizzonte.

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