Manifestazioni,Violenza , Ma chi è veramente il Violento ?

Non so con certezza come siano andati i fatti in questione (Firenze e Pisa), ma le immagini che ho visto, anche se incomplete, mostrano dei ragazzi , che non sembrano ne violenti, ne armati, in un vicolo, che vengono caricati, e alcunbi “Poliziotti” che li manganellano con un inutile e ingiustificata Violenza.
Di una cosa sono testimone , diretto, in più di un occasione in questi 3 anni , alcuni “Addetti Oprdine Pubblico” hanno fatto partite manganellate a persone inermi e pacifiche, e io ero tra quelle che non la pensavano come sistema , e quindi manifestavo pacificamente, sono stato oggetto di cariche immotivate e senza senso , solo per ordine di qualche zelante funzionario – o qualcuno sopra di lui . (Ho sporto le dovute denunce e le ho documentate alle varie Procure , e tutto tace) . Quindi non sempre (purtroppo) chi fa Ordine Pubblico realmente agisce come dovrebbe, e come ci si aspetterebbe dalle F.O., (specie quando a manifestare è stato chi OP lo ha fatto e mai mancherebbe di rispetto a chi sta facendo il suo Lavoro).
Quindi tirando le somme , non certo criminalizzare ,ma fare luce su cosa sia successo li, almeno ora visto che negli ulti 3 anni di luce ne è stata fatta ben poca, e chi ha sbagliato paghi, ma paqghi caro una volta per tutte , e non solo chi9 materialmente ha agitoi, ma chi ha dato l’Ordine, e anche a chi lo ha permesso coprendo o essendo complice, come negli ultimi 3 anni.
Mi tornano alla mente le interviste del dopoguerra, sui crimini fatti dai vari Militari durante il secondo conlitto mondiale (e anche dopo), (di tutti gli scrieramenti che sia chiaro) , “eseguivo solo ORDINI”- IO DICO SEI COLPEVOLE QUANTO CHI DA ORDINE, SE SAI CHE QUELLO CHE STAI FACENDO NON E’ GIUSTO, LEGALMENTE, NE MORALMENTE ACCETTABILE Non hai scuse ne difesa.

LO ABBIAMO DETTO DALL’INIZIO DI QUESTA VICENDA, E ORA, CONTE, SPERANZA, FONTANA, GALLERA ED ALTRI 19 INDAGATI PER LA STRAGE DA COVID

Tratto dalla https://www.lapekoranera.it/2023/03/02/conte-speranza-fontana-gallera-ed-altri-19-indagati-per-la-strage-da-covid/

L’inchiesta che vede indagati Conte, Speranza, Fontana, Gallera ed altri dirigenti e politici di calibro nazionale sta destando scetticismo nella popolazione lombarda e nazionale. Motivo? In troppi reputano sia “atto dovuto”, e che poi si chiuda con un tutti assolti perché il reato non sussiste. In pratica la gente teme si tratti d’una trovata per conclamare la loro innocenza, ed eventualmente il “buon operato”, attraverso lo strumento d’un atto della magistratura. Di fatto la popolazione non si fida più del potere, dei magistrati e della politica sempre agli ordini di organismi internazionali. E perché una eventuale condanna porrebbe poi sul banco degli imputati d’una corte internazionale anche l’OMS (Organizzazione, Mondiale della Sanità), i vertici del ministero della Sanità, l’Aifa, l’Onu, i poteri europei, le multinazionali (per esempio Bill Gates e la sua spinta a digitalizzare)… insomma sarebbe l’inizio d’una valanga di responsabilità. Di fatto l’ordine di spaventare la popolazione c’è stato, e l’esempio sta tutto nel lugubre sfilare di bare su camion militari.
In tutto gli indagati sono diciannove per diversi reati tra cui la mancata zona rossa in Val Seriana: e questa è già una accusa che permette molte scappatoie agli indagati.
Comunque la procura di Bergamo ha chiuso l’indagine sul Covid. Tra i diciannove indagati anche l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il governatore lombardo Attilio Fontana e l’ex assessore al Welfare, Giulio Gallera. La Guardia di finanza ha avviato le notifiche per diversi reati: epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti di ufficio. Per l’ex premier Conte e l’ex ministro Speranza si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri. Quando un ministro è indagato, la materia è infatti disciplinata direttamente dall’articolo 96 della Costituzione e competente a giudicare in tema è il tribunale dei ministri.
Le famiglie vittime più speranzose dicono “da oggi si riscrive la storia di una strage”: ma in tanti fanno notare loro che nessuno ridarà più la vita ai loro cari, soprattutto nessun giudice mette sotto torchio tanti poteri, e nel complotto disumano ci sarebbe anche il coinvolgimento di vertici militari.
Tra gli indagati anche alcuni dirigenti chiave del ministero della Salute, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, il coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo e l’allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Dopo tre anni e una pandemia che nella primavera del 2020 ha riempito più di 3mila bare in provincia di Bergamo, la procura guidata da Antonio Chiappani tira le fila dell’inchiesta. Tre, in sostanza, i filoni dell’indagine: la repentina chiusura e riapertura dell’ospedale di Alzano, la mancata zona rossa in Val Seriana e l’assenza di piano pandemico aggiornato per contrastare il rischio pandemia, lanciato dall’Oms.
Tra fine febbraio e l’aprile 2020, nella bergamasca l’eccesso di mortalità fu di 6.200 persone rispetto alla media dello stesso periodo degli anni precedenti, tanto che nella relazione per l’apertura dell’anno giudiziario il procuratore Chiappani disse che l’inchiesta aveva “accertato gravi omissioni da parte delle autorità sanitarie, nella valutazione dei rischi epidemici e nella gestione della prima fase della pandemia”.
Da quanto trapela, le notifiche vengono notificate ora e alcuni degli indagati, che sentiti dalle agenzie di stampa dicono di non aver ricevuto ancora nessun atto dalla procura di Bergamo: la diffusione del Covid fu sottovalutata (secondo la procura) nonostante i dati a disposizione indicassero che la situazione a Bergamo stava precipitando, in particolare in Val Seriana. La mancata chiusura è uno dei fronti principali dell’inchiesta della procura di Bergamo per epidemia colposa.

IL PROCURATORE

Le indagini, condotte dalla Guardia di finanza, “sono state articolate, complesse e consistite nell’analisi di una rilevante mole di documenti acquisiti e sequestrati, sia in forma cartacea che informatica, presso il ministero della Salute, l’Istituto superiore di Sanità, il Dipartimento della Protezione civile, Regione Lombardia, Ats, Asst, l’ospedale Pesenti-Fenaroli di Alzano Lombardo, nonché di migliaia di mail e di chat telefoniche in uso ai soggetti interessati dall’attività investigativa, oltre che nell’audizione di centinaia di persone informate sui fatti” si legge nella nota del procuratore capo Antonio Chiappani. La procura di Bergamo ha chiuso le indagini nei confronti di 17 persone, mentre per le posizioni dell’ex premier Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri. Un’attività – nei confronti dei 19 indagati – che “è stata oltremodo complessa sotto molteplici aspetti e ha comportato altresì valutazioni delicate in tema configurabilità dei reati ipotizzati, di competenza territoriale, sussistenza del nesso causalità ai fini dell’attribuzione delle singole responsabilità, ha consentito innanzitutto di ricostruire i fatti così come si sono svolti a partire dal 5 gennaio 2020” conclude il procuratore. Ma la gente reputa siano solo atti dovuti, e che poi servano per acclarare per via giudiziaria che è sempre giusto chiudere, censire, vaccinare. Di fatto gli omicidi con la scusa del Covid sono stati compiuti negli ospedali, ma è difficile ammetterlo.

Spartani e Leopard, 19 contro 12420 .

Mi domando una cosa , ma o pensano che siamo veramente celebrolesi, perchè i TG nazionali alle 13:00 sbandierava l’invio di 19 Tank Leopard come se 19 carri armati potessero cambiare le sorti di una guerra? (Ma russi non erano perduti, dall’offensiva vincente degli Ucraini fino a un mese fa? cosa è successo ? ma una notizia che non venga contraddetta da altre notizie dopo un mese la voglio dare ? non si ricordano neanche quello che hanno detto qualche mese prima, https://www.youtube.com/watch?v=lVmpF39kCnI poi mi parlano di informazioni, direi DISINFORMAZIONE.
Parliamo di 19 contro i 12420 Carri Armati in possesso della Russia.
Ma questi sono meglio degli Spartani, almeno quelli erano 300.

Diffamazione attraverso l’utilizzo di un social network

Sono davvero amareggiato, ma non importa,

quando un utente arriva a pubblicare conversazioni private oltre che essere reato dimostra pure di non essere molto lungimirante, perchè ti ci si ritorgono contro, e potrei fare lo stesso e sicuramente con cose che mi sono state dette in privato e tali devono rimanere (se non usate in sede di giudizio) .

Ribadisco nuovamente , quanto detto nel Comunicato Stampa.

L’editore della Pekoranera ha accettato le dimissioni presentate dall’ex Direttore , il quale probabilmente non andava il ruolo di direttore, ma voleva anche essere editore (che e la figura giuridica che risponde agli occhi della Legge) .

Le uniche contestazioni che erano state mosse alla sua diretta erano poche e semplici. Mancato rispetto dell’editore e delle sue funzioni, che il suo video messaggio lasciava possibilità di essere “frainteso come una richiesta a soggetti con cui il giornale non ha mai avuto a che fare e mai lo vorrà, a livello economico” perchè indipendenza è sacra. E non ultimo la mancanza di rispetto nei confronti di chi si era prodigato per aiutarlo nel momento del bisogno, e mi riferisco Legali, ecc ecc.

Questo e ultima volta che entro in argomento avendo ben documentato tutto e dato mandato ai Legali dell’editore di procedere qual’ora continui opera di denigrazione e calunnia nei confronti del Giornale e del suo Editore .

Mi rammarica che queste cose vengano fuori in campagna elettorale dove un giornale indipendente dovrebbe continuare ad essere tale e non schierato.

Mi sembra doveroso precisare che Il Direttore all’atto della Fondazione del giornale da parte di F.P.S si era offerto quale Direttore per la neonata testata come collaboratore esterno senza compenso se non eventuali proventi pubblicitari , (cifre dignitose) , al direttivo di FPS il quale con riunione straordinaria aveva accettato deliberato la nomina.

Aggiungo che le spese di Fondazione , sistemi server , registrazioni bolli ecc ecc sono e furono sempre pagati da FPS con autofinanziamento.

Anche perchè come ben sapete FPS vive di autofinanziamento da parte dei membri iscritti e certamente non avremmo accettato nessun altro tipo di accordo.

I candidati erano più di uno tra i membri di FPS con i requisiti necessari, ma il direttivo ha ritenuto di dare un aiuto al Direttore che in quel momento aveva qualche problema personale che ha ben spiegato lui nel suo video.

Ora si apre un nuovo capitolo, con nuovo direttore che verrà nominato a breve, che sicuramente continuerà a fare informazione vera, pulita e non viziata da ingerenze di nessun tipo, come è stato dal momento che FPS ha deciso di diventare editore di una testata libera, nel quale l’autonomia del direttore deve essere piena per le funzioni a lui attribuite.

Per correttezza posto copia del post (che ho citato) che mi e stato inviato e che non lo avevo avuto occasione di vedere.

Per rispondere ai signori/signore (volutamente in minuscolo) che commentano in modo ingiurioso quel post sopra citato e allegato , rammento che la responsabilità penale e giuridica e personale , per gli insulti in essi contenuti , se proseguiranno in tale comportamento ne risponderanno nelle sedi opportune, perchè va bene avere pazienza ma a tutto vi è un limite.

Il resto sono solo chiacchere che non mi sembra ne il tempo ne il luogo per affrontarle visto il difficile momento della nostra Italia.

il nuovo Canale telegram del giornale www.lapekoranera.it

https://t.me/lapekoranera1

Cordialmente Dalmasso Carlo

Cosa ci aspetta settembre 2022?

Aprendo il noto social FB, mi compare la domanda, a cosa stai pensando? Risposta , Alle prossime elezioni e a quello che ci aspetta.

Sono stanco di inni a unione da persone gruppi partiti , che poi sono i primi che non lo fanno, perchè vogliono giocare a chi lo ha più bello, tutti nessuno escluso CNL ,Nopaura Day, Partite Iva , Italexit, ecc ecc tutti uniti senza simbolo proprio, li vorrei come nuova coalizione (mantenendo la propria identità) con le PERSONE che ritengono giuste per ogni Ministero presentate da ogni gruppo di questo nuovo soggetto, (che abbiano i requisiti morali e di competenza) , chi prende più voti come coalizione viene eletto , e una cosa cosi semplice senza togliere nessuna identità, ma l’unione deve avere un caposaldo unico, le persone che si vogliono candidare ed eleggere , devono essere presentate prima al popolo, devo io popolo poter scegliere e sapere che tizio se vince quella coalizione sarà ministro esteri , altro interni e cosi via , e un programma di cose da fare e vanno fatti, poche ma serie e realizzabili, niente promesse del Caz…. che poi non si possono mantenere, Il popolo sceglie.

Che buttassero il loro Ego nel cesso (questa per me, e l’ultima spiaggia per Italia, poi temo che dopo queste elezioni se gestite come e stato fino ad oggi , ci possa solo essere Fame , povertà e disordine sociale sino ad arrivare a vere e proprie rivolte, e spero tanto di sbagliarmi).

Basta minestre riscaldate e incompetenti , il nostro paese merita di meglio, di ciò che abbiamo permesso ci governasse ultimi 30 anni o forse di più.

Non mi interessa più il partito x che scelga per me chi sara al governo.

Questo e quello che penso .

Dalmasso Carlo

Quando L’Italia dimostrò di essere una nazione sovrana.


Quando Italia per un attimo fu un paese Sovrano

È l’ottobre del 1985. Nelle radio Zucchero parla di “Donne”, De Gregori canta “La storia siamo noi”, Cocciante e Mina dicono che è una “Questione di feeling”. In televisione ci sono McGyver e l’A-team. Il presidente della Repubblica è Cossiga, Craxi è il presidente del Consiglio, Spadolini ministro della Difesa e Andreotti degli Esteri. Nelle cartelle dei bambini ci sono girelle Motta e tortine di mele del Mulino Bianco, mentre nelle tasche dei genitori ci sono un sacco di soldi: lo stipendio medio è di 1.200.000 lire, abbastanza da permettere al 46% di loro di andare in vacanza. Sono gli anni d’oro delle agenzie di viaggi. Alcuni italiani, per sfuggire ai primi freddi, vanno in crociera. Altri, su quelle navi, ci lavorano. Il comandante Gerardo De Rosa ha 46 anni. Ironicamente soprannominato da sua moglie “Tristone” per il suo carattere estroverso, è nato a Napoli. Partito come mozzo a diciotto anni, ora governa una nave tutta sua. Alle 13.00 è in acque egiziane. A bordo ci sono 320 persone di equipaggio e 107 passeggeri; gli altri 670 sono sbarcati al Cairo per fare qualche foto alle piramidi. Risaliranno a bordo in serata, quando faranno rotta per il porto di Ashdod, in Israele. Rosa Nuzzo ha 24 anni ed è ufficiale di bordo. Richiamata dalle grida, corre in coperta. La prima cosa che ricorda è il lenzuolo coperto di sangue, poi la faccia stravolta del marinaio Pasquale Ligella che si tiene la gamba. Il comandante De Rosa è sul ponte inferiore a pranzo, quando si accorge che la nave è diventata troppo silenziosa. Dall’altoparlante il secondo gli chiede di salire subito in plancia. Quando De Rosa apre la porta, prima vede la faccia pallida del secondo. Poi l’uomo alle sue spalle.

Il telefono della Farnesina squilla alle 17.

Gerardo De Rosa

Lunedì 7 ottobre, ore 18.00
Quinto piano della Farnesina, Roma
Andreotti, a capo dell’unità di crisi, cerca di trovare riscontro a quella notizia confusa. Non ci sono cellulari, le persone devono essere vicine a un telefono fisso e passare la comunicazione fisicamente da uno all’altro. Alle 18 riesce ad avere la conferma dal governo egiziano: oltre cento persone, a bordo di una nave, la Achille Lauro, sono tenute in ostaggio. Non si sa da chi, da quanti o perché, ma sono stati sentiti colpi di mitragliatore. Spadolini viene fatto rientrare di corsa da Milano. La notizia viene resa pubblica da un giovanissimo Enrico Mentana al TG delle 20. Subito dopo, nel mondo si scatena un putiferio: a bordo ci sono passeggeri inglesi, americani, italiani, tedeschi. La nave è italiana ma è in acque egiziane. Chi deve occuparsene?

Ore 21.00
Il governo egiziano riesce a mettersi in comunicazione con la nave. Riferisce all’Italia che a bordo ci sarebbero “da quattro a sei dirottatori, armati di mitra e bombe a mano”. Chiedono la liberazione di 50 loro compagni palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Andreotti telefona ad Arafat, lui replica che non c’entra niente. Quasi subito dopo, l’OLP rilascia un comunicato ufficiale: anche loro sono estranei. Ma allora chi sono? Viene contattata la capitaneria di porto italiana per avere i nomi di tutti i passeggeri imbarcati. Sono oltre 600. Spadolini riunisce i vertici delle Forze Armate e l’ammiraglio Fulvio Martini, capo dei servizi segreti militari (SISMI). Devono trovare un piano d’attacco in caso la diplomazia fallisca.

Yasser Arafat e Giulo Andreotti

L’operazione Margherita
Logisticamente è un incubo. I militari devono arrivare a bordo di una nave in acque egiziane, in movimento, di notte e senza coordinate precise. Il capo incursore del Comsubin, Antonio Brustenga, fa alzare in volo due ricognitori Breguet-Atlantic dalla Sicilia per trovarla, mentre lui e i vertici studiano le carte nautiche e le planimetrie della nave più simile all’Achille Lauro, dato che le originali non salteranno mai fuori. L’Aeronautica trova la nave: procede a 20 nodi in acque egiziane, diretta verso la Siria.


Gli incursori decidono che un abbordaggio via mare è impossibile: l’Achille Lauro naviga al doppio della velocità che i mezzi militari possono raggiungere. La sola alternativa è calarsi dagli elicotteri, trasformandosi in bersagli mobili. A Varignano, il quartier generale, atterrano tre Sea King con gli incursori del COMSUBIN già equipaggiati. Brustenga decide di guadagnare tempo; contatta la fregata Vittorio Veneto, in acque egiziane, e ordina a tutti gli incursori di riunirsi lì. Il 9° reggimento Col Moschin parte da Pisa con un volo presidenziale e atterra a Cipro, dove si riunisce con i Delta Force americani. Salgono su un elicottero che li porta a bordo sulla fregata. Ci arrivano poco dopo mezzanotte.

Giovanni Spadolini e Giulio Andreotti

Ore 3.00
Craxi, Andreotti e Spadolini si riuniscono a palazzo Chigi, dove vengono raggiunti da Maxwell Rabb, ambasciatore degli Stati Uniti. Arafat informa Craxi di avere inviato due emissari per affiancare il governo egiziano nella trattativa coi dirottatori. Uno dei due è Muhammad Zaydan, conosciuto col nome di battaglia Abu Abbas. È il leader dell’FLP (Fronte per la liberazione della Palestina), una fazione dissidente dell’OLP. L’intelligence italiana riesce ad avere più dati: i dirottatori erano cinque, di cui uno minorenne. Si erano imbarcati a Genova sotto falso nome, uno è sceso ad Alessandria e non è più risalito. Quando però la nave entra in acque siriane, tutto il lavoro di Andreotti si rivela inutile: ora non è più competenza dell’Egitto, ma della Siria. E Assad è in viaggio diplomatico.

Giulio Andreotti e Bettino Craxi

Tartus, Siria, ore 11.00
I dirottatori chiedono che la trattativa per gli ostaggi sia condotta dalla Croce Rossa internazionale e dagli ambasciatori di Germania federale, Italia, Stati Uniti e Gran Bretagna. In caso contrario, faranno esplodere la nave. Andreotti riesce a trovare Assad in Cecoslovacchia. Quest’ultimo vorrebbe starne fuori ma, a livello di favore personale, acconsente che l’Achille Lauro attracchi in porto, a condizione che Italia e Stati Uniti aprano un dialogo e non compiano azioni di forza. Lascia un’ora di tempo per decidere. Craxi tenta disperatamente di convincere Rabb, ma lui rifiuta: gli USA non trattano coi terroristi. La negoziazione fallisce e Damasco nega il permesso di attracco. A questa notizia i dirottatori reagiscono molto male.

Achille Lauro, acque territoriali siriane, ore 14
I passeggeri sono radunati in sala da pranzo. Sul muro sono ammassate taniche di benzina e materiale infiammabile. I dirottatori chiedono di vedere i loro passaporti e li separano per nazionalità. Tra loro vengono riconosciuti degli americani, tra cui un certo Leon Klinghoffer. Un vecchietto in sedia a rotelle di 79 anni, in crociera per festeggiare il suo anniversario di matrimonio. Poi delle ballerine inglesi, i tedeschi e qualche ebreo.

Leon Klinghoffer

I terroristi portano Klinghoffer sul ponte, gli sparano un colpo al petto e uno in fronte, lasciandolo penzolare dalla balaustra. Il sangue “crea una bava rossa che arriva fino alla linea di galleggiamento”, ricorderà il comandante De Rosa. Ordinano al parrucchiere di bordo e a un marinaio di buttare il cadavere in mare. I due uomini, poi, saranno visti abbracciati, mentre a vicenda si consolano.

Ronald Regan e Giulio Andreotti

Ucciso Klinghoffer, i dirottatori raggiungono De Rosa e gli dicono, porgendogli il passaporto del defunto, che se non si apre una trattativa entro un’ora inizieranno a giustiziare un passeggero ogni tre minuti. Butta molto male, ma Abu Abbas è atterrato al Cairo: riesce a contattarli tramite un ponte radio e li dissuade. Un radioamatore intercetta la comunicazione e riferisce che i quattro chiamano Abbas “comandante”. Abbas ordina loro di tornare in Egitto. Loro eseguono.

Mercoledì 9 ottobre
Roma, ore 2.00
Rabb informa Craxi in privato che dagli Stati Uniti sono pronti ad attaccare la nave coi Navy SEALs. È vero, ma Craxi lo sa già. Gli incursori del Col Moschin hanno visto i Delta force a Cipro, mentre si preparavano per attaccare.


Porto Said, Egitto, ore 9.00
Abu Abbas ordina ai dirottatori di trattare bene i passeggeri, di chiedere scusa all’equipaggio e di arrendersi in cambio di un salvacondotto, che richiede alla Farnesina quasi contemporaneamente. Gli americani dicono di no, gli italiani di sì “a patto non sia stato ucciso nessuno”. De Rosa, che è molto furbo, mente: «Qui è il comandante,» dice, «vi parlo dal mio ufficio. Io e il mio equipaggio stiamo tutti bene.»

Non è chiaro se Craxi sapesse già di Klinghoffer o no. Paolo Guzzanti, giornalista de La Repubblica, riporta che l’ambasciatore Minguolo confessò con aria compiaciuta “avimm’ fatt’ l’inghipp’. Cornelio Brandini, ex assistente di Craxi, dice il contrario. Sia come sia, alle 15.30 un rimorchiatore egiziano raggiunge l’Achille Lauro, preleva i dirottatori e libera la nave.

Ronald Regan e Bettino Craxi

Cairo, ore 12.00
Mubarak, in conferenza stampa, dichiara che i quattro dirottatori hanno lasciato l’Egitto e che lui, quando li ha accolti, del morto non sapeva niente. Mente. La CIA controlla il suo telefono: Mubarak sapeva di Klinghoffer, e i dirottatori non sono affatto partiti; sono in una base egiziana a 30 km dal Cairo, pronti a partire su un Boeing 737 Egyptair per Tunisi assieme ad Abu Abbas. Quando il 737 decolla, dalla portaerei USS Saratoga si alzano in volo due F-14 Tomcat che lo intercettano a 80 miglia a sud di Creta.

Mubarak e Ronald Regan

10 ottobre
Al Masa, Egitto, ore 21.15
Dietro pressione americana, il governo tunisino nega il permesso di atterraggio ai dirottatori. Il Boeing fa rotta su Atene e anche qui trova le porte chiuse. Contemporaneamente, Ronald Reagan manda un messaggio ai terroristi in TV, la celebre frase “You can run, but you can’t hide”. Resta una sola base a disposizione: Sigonella. Lì c’è un intero settore sotto la giurisdizione degli USA e presieduto dai Marines. Se atterra lì, è come se atterrasse negli Stati Uniti.

Mar Mediterraneo, ore 22
Entra in scena Michael Ledeen. Su quest’uomo, oggi legato alle storie più strane e importanti accadute negli ultimi cinquant’anni, si potrebbero scrivere dei libri. Ai tempi è consigliere della Casa Bianca e collaboratore del SISMI. Forse. Insomma, è un personaggio assai controverso. A Craxi non è mai piaciuto, tanto che quando Ledeen gli telefona, lui finge di non essere reperibile. Non vuole legittimarlo a parlare come portavoce del governo degli Stati Uniti. Perché dovrebbe farlo lui, dato che c’è l’ambasciatore Rabb? Non si può parlare di questioni delicate con uomini di dubbio ruolo, c’è il rischio le autorità ufficiali, poi, neghino. E in effetti qualcosa di strano c’è. Ledeen minaccia l’assistente di Craxi finché lui, terrorizzato, passa la telefonata. A quel punto Ledeen spiega che il 737 con i dirottatori atterrerà a Sigonella.
«E perché proprio Sigonella?», domanda Craxi.
«Per il vostro clima perfetto, il vostro cibo delizioso e la vostra cultura millenaria», risponde Ledeen.
Craxi telefona a Sigonella e ordina che l’aereo venga protetto con le armi.

Michael Leeden

Venerdì 11 ottobre 1985
Base di Sigonella, ore 00.05
Quando il 737 atterra, scortato dai caccia USA, c’è una novità: volando in formazione, i Tomcat hanno coperto la traccia radar di un Lockheed C-141 Starlifter con a bordo 60 Navy SEAL e un North American T-39 Sabreliner, con a bordo il generale Steiner, capo degli incursori americani. Atterrano senza autorizzazione. Dalla torre di controllo il generale Ercolano Annichiarico li vede e manda due blindati davanti e dietro il 737, affinché lo guidino nella zona della base a giurisdizione italiana. Il piano degli americani crolla. I VAM e i carabinieri si dispongono in cerchio attorno al 737, armi in pugno. Dal C-141 escono i SEALs che invadono la nostra parte di base, circondano i carabinieri e gli puntano i fucili contro. Il generale Annichiarico vede la scena e chiama i rinforzi. Arrivano due battaglioni di carabinieri che circondano gli americani.


Le implicazioni di qualsiasi azione sarebbero impensabili. Il solo modo che avrebbero i Delta di prendere gli ostaggi è di sparare ai VAM e ai carabinieri davanti a loro, che risponderebbero al fuoco come i carabinieri dietro di loro. Il risultato sarebbe lo sterminio dei Delta, con conseguente spostamento dell’asse politico e strategico mondiale. L’Italia passerebbe giocoforza dalla parte dei dirottatori e annullerebbe ogni accordo con gli americani che da noi hanno basi militari (tra cui Aviano, al tempo contenente testate nucleari). Senza l’Italia, gli USA perderebbero il Mediterraneo e la possibilità di avere un fronte contro la Russia.

Insomma: se sparano, cambia il mondo.

Bettino Craxi e Giulio Andreotti

Questo vale sia a livello militare che legale, dato che è presente il sostituto procuratore di Siracusa, Roberto Pennisi. Reagan, a Washington, è furibondo. Telefona a Bettino Craxi, e chiede a Ledeen di fare da interprete. Domanda che dirottatori e mediatori vengano messi in galera. Craxi chiede invece di incarcerare i dirottatori, ma di tenere i mediatori sotto sorveglianza. Reagan acconsente, ma Ledeen sceglie di scavalcare il presidente degli Stati Uniti e tradurre le sue parole in modo sbagliato: vuole tutti in galera. Craxi, di Ledeen, non ha mai avuto stima. Dice al suo collaboratore che se Ledeen si può permettere di distorcere le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti, c’è per forza qualcosa che non va, così decide di disobbedire. Quando gli incursori americani si ritirano, i dirottatori vengono presi dai carabinieri, mentre Abbas rimane sull’aereo e domanda di ripartire. Non va bene. Mubarak, in Egitto, blocca l’Achille Lauro e trattiene tutti i passeggeri, dicendo che non usciranno dal porto finché Abbas non sarà decollato da Sigonella. Non è l’unico problema: gli americani si sono ritirati, ma non mollano l’osso e vogliono impedire che il 737 si alzi in volo. Craxi manda a Sigonella Badini, il suo uomo più fidato, e il capo del SISMI.

Sigonella, ore 16.30
Da Roma, Craxi dà ordine di far decollare il 737 e di farlo atterrare a Ciampino. Appena in volo, dalla USS Saratoga decollano due F-14 per dirottare il 737 su basi più sicure, ma scoprono che oltre al 737 ci sono quattro F-104 Starfighter della nostra aeronautica militare. I piloti si insultano e minacciano via radio, ma nessuno fa nulla. Abu Abbas e il suo amico atterrano incolumi all’aeroporto di Ciampino venerdì 11 ottobre, alle 23.10. Dagli USA parte una richiesta di arresto ed estradizione, ma Roma la nega. Bisogna trovare un modo per far uscire Abu Abbas dall’Italia, perché Spadolini è filoamericano e la CIA, alla fine, potrebbe averla vinta. Si può solo batterla sul tempo. Alle 18.30 il 737 decolla di nuovo e atterra a Fiumicino, dove Abbas viene travestito e sistemato su un aereo di linea yugoslavo, che decolla subito per Belgrado. Quando Rabb va da Andreotti per assicurarsi che Abbas non esca dall’aeroporto di Roma, Andreotti sorride e allarga le mani.

La crisi di Sigonella finisce qui.

Gli americani si arrabbiano molto. Ledeen propone di ritirare l’ambasciatore USA dall’Italia. Poi, a bocce ferme, Reagan scrive una lettera personale a Craxi, in cui lo chiama per nome e gli chiede di fare pace: “A dispetto delle divergenze, l’amicizia tra i nostri Paesi e l’impegno comune nella lotta al terrorismo non sono in discussione”. Dopotutto, di questi tempi l’Italia è contesa tra CIA e KGB: tenere il broncio non servirebbe a nulla.

Abu Abbas viene catturato nell’aprile del 2003 da un’incursione dei SEALs in Iraq. Viveva da esule in una villa di Baghdad, protetto da Saddam Hussein. Muore il 9 marzo 2004 in carcere, ufficialmente per un attacco cardiaco.

Epilogo
Khalid Husayn (conosciuto anche come Khaled Abdul Rahim), il dirottatore sceso prima che le cose si complichino, viene arrestato dalla polizia greca nel 1991, in una casa piena di dinamite. Estradato in Italia, nel 2003 si dichiara pentito. Muore in carcere a Benevento, a 73 anni.


Stava scrivendo un memorandum della sua vita con un’assistente volontaria di Firenze e il suo legale.

Majed Youssef Al-Molky sconta 23 anni di carcere. Nel 2004 sposa un’italiana, poi viene espulso in Siria. Si dice “certo che lo uccideranno”. Nove giorni dopo il suo arrivo a Damasco, scompare nel nulla. Era l’assassino materiale di Klinghoffer.

Bassam Al-Ashker, all’epoca 17enne, viene scarcerato e messo in stato di semilibertà il 28 febbraio 1990. Scappa nel 1992 per raggiungere Abbas. Entra in Al-Fatah e nel 2006, nel campo Nahr El-Bared, addestra le reclute su “come si uccidono gli ebrei e tutti i loro amici”. In un’intervista telefonica del 2012 a France express, dichiara di essere un guerrigliero dell’Isis e di avere combattuto a Falluja e a Ramadi.

Ibrahim Fatayer oggi è in Palestina, ma nessuno sa come ci sia arrivato.

Hamed Maruf Al-Assadi, dopo aver scontato la condanna, si sarebbe pentito e vivrebbe in Italia sotto copertura, mentre collabora coi magistrati.

La nave Achille Lauro, a seguito dell’ennesimo incendio a bordo, cola a picco a 95 miglia dalla costa somala il 2 dicembre 1994.

Questo articolo è stato pubblicato la prima volta il 13/12/17. THE VISION – Nicolò Zuliani

Denuncia Querela per le violenze subite dai pacifici manifestanti a Roma il 9/10/2021 in Piazza del Popolo , che nulla avevano a che spartire con i fatti della CGL. FPS Fatti non Parole.

In data Odierna la nostra associazione ha sporto Denuncia Querela redatta dal responsabile Legale Avv. Francesco Cinquemani, per le violenze subite dai pacifici manifestanti a Roma il 9/10/2021 in Piazza del Popolo , che nulla avevano a che spartire con i fatti della CGL.FPS Fatti non Parole.

Non curare chi non si vaccina, Perchè? se garantiamo le cure chi si autolesiona?

Ieri durante un incontro con ex colleghi, uno ha detto: farei pagare le spese di covid a chi non si vaccina, e non fa green pass, perchè non rispetta le regole: Sono esploso, La mia risposta e stata abbastanza lunga e a toni non certo gentili.1-sei pensionato e lavori in nero (non rispetti le regole)2- hai diabete mellito (dovuto alimentazione sbagliata) perchè devo pagarti le cure3- fumi ti viene tumore ai polmoni perchè devo pagarti le cure , ce scritto sui pacchetti che fa male e porta il cancro4- Bevi alcolici, ti viene la cirrosi perchè ti devo pagare le cure5-hai colesterolo alto perchè mangi schifezze , e ti viene infarto o ictus perchè ti devo pagare le cure6- fai un incidente in macchina perche andavi oltre il limite o avevi bevuto , percheè ti devo pagare le cure.7- ti droghi con droghe pesanti perche ti devo pagare le cure8- hai fatto sesso senza precauzioni e hai preso HIV perchè ti devo pagare le cure.Io sono tollerante con tutti , non nego le cure a nessuno anche a chi ha scelto di drogarsi, o Vaccinarsi e a avuto reazioni avverse, ma non tollero che si dica che non dai le cure a un non vaccinato , dopo che ha pagato la sanita (magari non avendone mai avuto bisogno )per 40 anni.Altra Caz… ta detta, ma se vai in kenia ti devi vaccinare contro febbre gialla/rossa Andare in Kenia e una mia scelta , pertanto me ne assumo i rischi nessuno me lo impone.Come chi si vaccina in Italia si assume i suoi rischi e una libera scelta ad oggi.Ma far passare un Green pass che di fatto ti costringe a Vaccinarti se vuoi lavorare come soluzione sanitaria quando ormai lo sanno anche le pietre che tra vaccinato e non vaccinato con la variante delta non cambia nulla ci si infetta nello stesso modo e se sfortunati o per meglio dire non curati si finisce in ospedale e purtroppo un minima percentuale Muore, ora che anche sulle tv nazionali e comparso chi ha detto che le terapie intensive non è vero che sono solo non vaccinati , ma come e logico che sia se ormai quasi il 90 % delle persone è vaccinato la maggioranza della popolazione e Vaccinato e un dato di fatto i numeri non mentono (come evidenziato sui siti istituzionali di nazioni completamente vaccinate e o quasi , Israele e Inghilterra) che siano di più i vaccinati in Terapia intensiva che non vaccinati e matematica .

Basta rompere i Cogli….ni con ste cazzate che vi frullano per la testa, Stiamo approvando una legge che ci da diritto di scegliere di farci uccidere se non vogliamo le cure, ma no il Vaccino e il sacro elisir, ed è ormai dimostrato la sua efficacia :ma ignoranza regna sovrana, mi si dice che quest’anno stiamo meglio con i vaccini, dal sito dell’istat (non un a mia invenzione) i numeri parlano chiaro abbiamo il triplo die casi, il triplo dei morti e il triplo dei ricoverati.

Direi che e il caso di pensare a una cura funzionante (ce ne sono molte ma chissà per quale interesse non vengono usate , e io sono caso vivente che le cure se fatte subito si guarisce (variante delta certificata da AST) , soggetto a rischio, Diabete ecc ecc)Rispettate il diritto di scelta visto che non compromette in nessun modo la vostra liberta o salute essendo tutti sullo stesso piano a livello infettivo, Vaccinati e non.

Certe derive di chi sta legiferando con uno stato di emergenza, oggi green pass , domani il colore degli occhi, altezza, colore die capelli. Abbiamo combattuto battaglie sociali non indifferenti negli ultimi 50 anni , spazzate via dagli ultimi 10 anni di Governi. Se siete ancora in grado di ragionare da soli con vostro cervello fatevi qualche domanda e trovate da soli le risposte.Chiedo Rispetto , come io do rispetto a tutti, che la pensino come me oppure no.

Buon Fine settimana.
Dalmasso Carlo

Rete 4 Programma Fuori dal coro, le verità che sino ad oggi erano state nascoste dalle Tv puntata del 07-09-2021 di Mario Giordano

le verità che sino ad oggi erano state nascoste dalle Tv

Sino a ieri 07/09/2021 sulle tv Nazionali, chi parlava di quanto e stato detto ieri sera, nella trasmissione FUORI DAL CORO di Mario Giordano erano solo i “no Vax” almeno cosi sono etichettati, Terroristi, invasati, e non come realmente sono , persone che si fanno delle domande e nutrono dei dubbi (che io definisco i “NUOVI REALISTI” ). Ieri sera nella trasmissione sono stati esposti e documentati gli stessi argomenti che ” dubbiosi lamentano da quasi un anno” e ora essendo passato in un a TV pubblica, va bene. Mario Giordano con Coraggio ha fatto vedere questa realtà, che tutti nascondono , perchè la nascondono, e cosi evidente, smettiamola di accusare i dubbiosi, i fatti parlano da soli, e ora che le verità vengano a galla e anche chi è stato preso in giro e ha attaccato insultando i dubbiosi, probabilmente si renderà conto della incongruenza della narrazione dei Tg e delle tv sino a ieri.

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